WAREG (European Water Regulators) è il network di regolatori, promosso nel 2014 dall’AEEGSI (Autorità per l’Energia Elettrica in Gas e il Sistema Idrico) per favorire lo scambio di informazioni e buone pratiche tra istituzioni pubbliche responsabili della regolazione economica dei servizi di acqua potabile e fognatura, a livello nazionale o regionale.
L’AEEGSI è un organismo istituito per tutelare i consumatori, effettuare attività di controllo e promuovere la concorrenza tra le società predisposte alla produzione e distribuzione dell’energia elettrica, del gas naturale e del sistema idrico. La legge di bilancio di previsione 2018 ha assegnato all’Autorità anche la regolazione del settore rifiuti, modificandone il nome in “Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente” (ARERA).
In modo analogo al ruolo esercitato dall’AGCOM nel mercato delle telecomunicazioni, l’ARERA si pone quindi l’obiettivo di garantire la concorrenza e l’efficienza nel settore dei servizi di pubblica utilità che sono posti sotto la sua vigilanza, cioè: distribuzione e vendita di energia elettrica; distribuzione e vendita di gas naturale; Sistema idrico; Teleriscaldamento; Ciclo dei rifiuti. Scopo dell’Autorità è assicurare la fruibilità e la diffusione di questi servizi in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, definendo un sistema tariffario trasparente e promuovendo la tutela degli interessi di utenti e consumatori.
WAREG nasce con lo scopo di attuare una regolamentazione del settore idrico in Europa e, come tale, si inserisce in un contesto che comprende una serie di quadri istituzionali e condizioni di mercato che differiscono da Paese a Paese.
Obiettivi di WAREG sono:
Nell’Unione Europea c’è stata una significativa evoluzione verso la razionalizzazione del settore e l’armonizzazione di pratiche e principi, resa possibile grazie all’istituzione di un quadro generale per l’azione comunitaria nel campo della politica delle acque (cfr. Direttiva Comunitaria 2000/60 / CE).
Nonostante questa tendenza all’armonizzazione, esiste ancora una sostanziale diversità nei quadri nazionali e le autorità nazionali di regolamentazione del settore idrico hanno identificato la necessità di uno sforzo congiunto per affrontare le sfide comuni per la sostenibilità di questi servizi in Europa. Tra queste, una questione principale è legata alle strategie finanziarie che le autorità nazionali adottano per coprire i bisogni passati e nuovi di investimento nelle infrastrutture idriche.
Esistono diverse strategie per superare questa sfida, compresa l’individuazione di modelli normativi adeguati che consentano un uso più efficiente delle risorse e, allo stesso tempo, assicurino standard minimi di qualità del servizio e protezione dei consumatori.
Sfide analoghe sono già ben conosciute e affrontate in altri settori, come ad esempio il settore energetico; esistono pertanto alcune analogie tra settore idrico e settore energetico. Per questo ultimo esistono altri “regolatori” quali il “CEER” – Council of Euoropean Energy Regulators – ed il “MEDREG” – Mediterranean Energy Regulators.
Sia il settore energetico che il settore idrico si basano su infrastrutture di rete. Inoltre, entrambi i settori sono ad alta intensità di capitale e richiedono una regolamentazione pro-investimento. Di conseguenza, la maggior parte dei modelli teorici applicati alla regolazione dell’energia può anche essere applicata alla regolamentazione delle infrastrutture idriche. Entrambi i settori, inoltre, sono percepiti dai consumatori come servizi pubblici essenziali e sono soggetti a obblighi di servizio pubblico, che possono essere soddisfatti da principi normativi comuni tra cui, ad esempio, stabilità e prevedibilità delle regole per gli operatori, sostenibilità dei rendimenti degli investimenti per le parti interessate ed efficienza dei costi dei servizi forniti ai clienti.
Si riconosce, comunque, che vi sono questioni, sfide e condizioni specifiche nel settore idrico che creano la necessità di uno strumento dedicato alla cooperazione tra le autorità dei diversi Paesi Europei. I servizi idrici sono sfidati da preoccupazioni sociali di pari accessibilità per gli utenti finali, in particolare per quanto riguarda la delicata questione delle politiche tariffarie, e questi sono uno dei principali motori per l’intervento delle autorità di regolamentazione.
WAREG ha consolidato il proprio profilo istituzionale in un’associazione senza scopo di lucro di diritto italiano, con sede a Milano, presso ARERA; l’Autorità italiana è quindi alla guida di WAREG.
Attualmente, WAREG è costituita da 25 autorità di regolamentazione con status di membro e 4 autorità di regolamentazione con status di osservatore. Qualsiasi entità o ente giuridico responsabile della regolamentazione dei servizi idrici e/o di trattamento delle acque reflue, all’interno di un paese in Europa, può richiedere l’adesione o lo status di osservatore all’interno di WAREG.
Tra gli attuali Membri del WAREG figurano anche agenzie governative o ministeri che stanno analizzando l’opportunità di una regolazione centralizzata e autonoma rispetto ai cicli della politica. A tutt’oggi la cooperazione tra i regolatori associati in WAREG ha permesso di raccogliere informazioni, e pubblicare rapporti ricognitivi, su aspetti quali: le singole competenze dei distinti regolatori, i differenti quadri legislativi e istituzionali, i livelli di accessibilità universale del servizio idrico (affordability), gli indicatori di efficienza. Nell’ultimo biennio, inoltre, WAREG ha collaborato con importanti istituzioni ed organizzazioni internazionali, quali ad esempio l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo Economico) e l’IWA (International Water Association).
ARERA e WAREG saranno presenti alla fiera H2O che si terrà a Bologna dal 17 al 19 ottobre 2018.
Stefano Biolcati
Division Manager – Business Unit UTframe
Fonti:
https://www.arera.it
http://www.wareg.org
http://www.serviziarete.it