Le soluzioni impiantistiche per il progetto di ristrutturazione e rifunzionalizzazione di Palazzo Giusiana

Stefano Ceccon - TFE Project Manager

Nell’ambito del progetto “Recupero e rifunzionalizzazione del Palazzo Giusiana e dei Giardini Giusiana a Ivrea, finalizzato al potenziamento delle strutture sociali e culturali del territorio“, TFE Ingegneria S.r.l. si è occupata, in particolare, del progetto di fattibilità tecnico economica e del progetto definitivo relativi alla parte impiantistica.

Le soluzioni impiantistiche apportate da TFE

La ristrutturazione e rifunzionalizzazione di Palazzo Giusiana prevede una suddivisione degli spazi fisicamente in due parti:

  • una che ospiterà l’insediamento di alcuni uffici dell’Amministrazione Comunale;
  • la seconda, con destinazione d’uso per attività del settore didattica, con l’insediamento – e contestuale ampliamento – degli spazi scolastici del Liceo Botta.

L’intera progettazione, a cura dei team in RTI di IQT Consulting S.p.A., TFE e Barretta & Partners S.r.l., si attiene ai principi di rispetto per l’importanza storica e artistica dell’edificio, con l’obiettivo di realizzare un’opera che soddisfi le esigenze della Committenza e, allo stesso tempo, risponda alle più recenti prescrizioni in materia di risparmio energetico, accessibilità, sicurezza e manutenibilità. 

soluzioni impiantistiche palazzo giusiana
Immagine 1 - Immagine tridimensionale dell'edificio vista lato Sud-Est
soluzioni impiantistiche palazzo giusiana
Immagine 2 - Immagine tridimensionale degli impianti vista lato Sud-Est
soluzioni impiantistiche palazzo giusiana
Immagine 3 - Immagine tridimensionale dell'edificio vista lato Nord-Est
soluzioni impiantistiche palazzo giusiana
Immagine 4 - Immagine tridimensionale degli impianti vista lato Nord-Est

La progettazione degli impianti elettrici e speciali

Il progetto prevede la distribuzione elettrica al piano terra tramite l’installazione di cavidotti interrati che attraversano il cortile e distribuiscono l’energia nelle diverse zone del fabbricato.

Per i locali con vincoli alle pareti e ai soffitti è previsto il recupero, per quanto possibile, delle distribuzioni interne esistenti: ad esempio, nella sala conferenze appare utile mantenere i punti luce e le prese esistenti.

Una particolare attenzione alle tipologie di apparecchi illuminanti è posta per tutti i locali di pregio e per le aree esterne al fine di salvaguardare l’importanza storica dei luoghi.

 

Inoltre, il progetto prevede, previa verifica della fattibilità nel contesto di intervento e compatibilmente con le specificità di ogni ambiente, sistemi di illuminazione a LED adottando, ove possibile, sistemi di gestione e controllo in grado di modulare automaticamente i livelli di luce necessaria, abbinati a sensori di presenza. Inoltre saranno adottati sistemi DALI per la gestione integrata dei sistemi di controllo e regolazione degli impianti di illuminazione.

Nei servizi igienici e nelle scale si prevede l’inserimento di interruttori a tempo, comprensivo dello spegnimento automatico di tutte le lampade dopo la chiusura dell’edificio.

 

Gli impianti speciali, quali rivelazione fumi, di evacuazione sonora e dati, sono separati ma interconnessi in modo che le centrali di rivelazione fumi ed Evac possano allarmare l’intero edificio in caso di necessità.

Sono previste le predisposizioni per gli impianti di controllo accessi, TVCC e antintrusione.

stanza tipo luce naturali
Figura 1 - Render stanza tipo con luce naturale
stanza tipo luci artificiali
Figura 2 - Render stanza tipo con luci artificiali
sala mostre luce naturale
Figura 3 - Render sala mostre con luce naturale
sala mostre luci artificiali
Figura 4 - Render sala mostre con luci artificiali

La progettazione degli impianti meccanici

Lo stato di fatto del Palazzo Giusiana ha evidenziato il necessario rifacimento degli impianti meccanici della struttura che, essendo soggetta ai vincoli architettonici di tutela, limita gli interventi di abbattimento della domanda di energia utile per la climatizzazione invernale. Diversamente, il comportamento estivo dell’edificio è intrinsecamente e naturalmente più efficiente per le sue caratteristiche costruttive.

Le soluzioni per la climatizzazione

La produzione dei vettori termici per la climatizzazione invernale è unica per entrambe le funzioni, sfruttando l’esistente sottocentrale (nel proseguo anche SCT) di scambio termico a Teleriscaldamento (TLR).

L’acqua calda, prodotta attraverso lo scambiatore di proprietà e pertinenza dell’Ente Erogatore del servizio, viene veicolata sul collettore di distribuzione primaria e, attraverso le elettropompe di circolazione, raggiunge i collettori di zona e poi i singoli radiatori con testine termostatiche – per i locali didattici – o ventilconvettori con regolazione puntuale – per gli uffici comunali.

 

Il progetto prevede il monitoraggio dei consumi termici che verranno contabilizzati e storicizzati per ciascuna zona, al fine di una ripartizione efficiente.

Per i soli uffici comunali si prevede la dotazione di un refrigeratore di liquido condensato ad aria, in esecuzione super-silenziata, posizionato in prossimità dell’intercapedine tecnica (bocca di lupo), sita a livello interrato, in corrispondenza dell’attuale Centrale Termica, a supporto del raffrescamento degli ambienti nel corso della stagione estiva.

Le distribuzioni orizzontali correranno al livello interrato per poi, attraverso opportuni cavedi tecnici verticali, raggiungere ciascun collettore di zona.

 

Una particolare soluzione investe i terminali d’utenza all’interno della porzione a maggior pregio storico (piano terra, lato uffici comunali) dove i pavimenti non saranno oggetto di intervento. Infatti i terminali saranno collegati alla distribuzione orizzontale corrente al piano interrato con stacchi puntuali, mantenendo così pressoché indenni tali locali di pregio.

L’impianto di ventilazione meccanica controllata

Tutti gli ambienti, conformemente a quanto regolamentato dal DM 11/10/2017 che specifica l’adozione dei CAM (Criteri Ambientali Minimi), prevedono la dotazione di impianto di ventilazione meccanica controllata.

 

Ciascuna zona ospita un’unità di recupero termico, di tipo statico, a flussi incrociati, che provvede attraverso un sistema di canalizzazioni mandata/ripresa al rinnovo dell’aria indoor, al controllo del livello di CO2 e alla contestuale diluizione degli inquinanti.

 

La distribuzione aeraulica è prevista dai corridoi controsoffittati, per poi collegare le reti di mandata/estrazione all’interno degli ambienti. I canali sono dotati di apposite griglie a parete con alette orientabili e serrande manuali di taratura e regolazione. Per i compartimenti attraversati sono previste apposite serrande tagliafuoco al fine di garantire idonea resistenza al fuoco.

sezione impianti meccanici
Figura 5 - Render sezione impianti
sezioni impianti corridoio
Figura 6 - Render distribuzione impiantistica del corridoio (per una visuale completa è stato rimosso il controsoffitto)

L’impianto idrico antincendio e idrosanitario

Completano l’assetto impiantistico di base:

  • il rifacimento dell’impianto idrico antincendio;
  • l’installazione di opportuni terminali di protezione coerentemente alle prescrizioni dettate dalla prevenzione incendi;
  • il rifacimento dei servizi igienici, all’interno dei quali l’acqua calda sanitaria viene prodotta localmente mediante l’ausilio di pompe di calore ad accumulo;
  • la dotazione di nuove colonne di scarico ed il rifacimento di quelle esistenti.

È stata valutata la fattibilità e necessità – in aderenza alle prescrizioni di sostenibilità – di un sistema di captazione delle acque meteoriche, riutilizzabili ad uso irriguo e per l’alimentazione idrica delle cassette di risciacquamento a corredo dei WC.

Criteri CAM e principi DNSH

In linea con quanto richiesto dai criteri CAM (DM 11/10/2017), la gestione dell’edificio dal punto di vista del controllo climatico, del funzionamento degli impianti e del relativo monitoraggio dei consumi energetici post-occupancy è ottenuta con un Building Energy Management System (BEMS) per la gestione integrata delle principali funzioni tecnologiche dell’edificio.

 

Inoltre, l’intervento si può ricondurre al Regime 2 del principio DNSH, così come definito all’interno della “Guida operativa per il rispetto del principio di non arrecare danno significativo all’ambiente” allegata alla circolare MEF n.32 del 30/12/2021.

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