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La relazione tra vocazione professionale e performance lavorativa: il caso IQT

Sara Mazzucato - IQT HR Specialist

Nelle società contemporanee il lavoro ricopre un ruolo rilevante nella vita delle singole persone sia a livello personale sia a livello sociale.

Il lavoro consente all’essere umano di procurarsi in modo indiretto la soddisfazione dei propri bisogni fondamentali fisiologici, di appartenenza e di autorealizzazione. Attraverso il lavoro l’uomo può inoltre perseguire una propria identità lavorativa ed una vocazione professionale.

La Vocazione professionale come obiettivo, processo e insieme di benefici per la persona

Il concetto di vocazione professionale include aspetti affettivi, motivazionali, spirituali ed identitari della relazione tra gli individui e i loro specifici ambiti di vita o di lavoro.

Le persone che vivono una vocazione professionale provano specificatamente una forte passione per il loro lavoro e si identificano con esso.

La vocazione professionale non è semplicemente un obiettivo finale, ma un processo che implica una serie di azioni quali: la definizione di alcuni obiettivi, il perseguimento degli stessi e l’adattamento e lo sviluppo di una vocazione. In altre parole, lo sviluppo e il raggiungimento di una vocazione professionale richiedono un’azione personale o un orientamento diretto all’obiettivo che includa processi auto motivazionali e adattivi necessari per raggiungere i propri obiettivi.

 

Negli ultimi anni, il concetto di vocazione professionale ha ricevuto notevole attenzione perché correlato a diversi benefici quali l’aumento del benessere, lo sviluppo della carriera e della soddisfazione lavorativa. È stato infatti riscontrato che la vocazione professionale migliori l’impegno lavorativo e l’identificazione organizzativa, nonché riduce l’intenzione di turnover e il tasso di assenteismo. Inoltre è stata osservata nella letteratura scientifica, una correlazione relativamente alta (ρ=.29) tra vocazione professionale e performance lavorativa, confermando che gli individui che stanno vivendo una vocazione sono spesso infatti più performanti nei loro rispettivi posti di lavoro.

Performance lavorativa: da competenza individuale ad abilità e valore che definisce la produttività lavorativa delle persone

Anche il concetto di performance lavorativa ha avuto una maggiore attenzione negli ultimi anni. Tradizionalmente la performance lavorativa veniva considerata solo come la competenza con la quale l’individuo portava a termine i compiti accuratamente specificati nella descrizione del lavoro. Oggi, il cambiamento della natura del lavoro e delle organizzazioni ha sfidato le tradizionali visioni della performance, ampliando il concetto a contesti organizzativi dinamici.

Possiamo difatti definire la performance lavorativa come “un congiunto di azioni, comportamenti e risultati che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi organizzativi”.

 

Nella letteratura scientifica si evince come la performance lavorativa sia determinata da diversi elementi predittori individuali, definiti come indicatori della performance lavorativa; nello specifico, i predittori individuali consistono in un gruppo di caratteristiche individuali (come ad esempio l’intelligenza, la personalità, la motivazione, l’orientamento all’obiettivo, ecc) appartenenti ad ogni persona, con cui è possibile prevedere e anticipare le diverse tipologie di performance e vengono suddivisi in “saper fare” e “voler fare”.

I “saper fare” sono prettamente cognitivi quali: l’intelligenza, le abilità e le esperienze. I “voler fare” sono costrutti valoriali, emotivi e motivazionali quali: la personalità e l’integrità morale. L’interazione tra questi predittori determina la performance lavorativa che a loro volta comporta conseguenze organizzative, come ad esempio alti o bassi livelli di produttività, soddisfazione dei clienti, comportamenti producenti o controproducenti e responsabilità sociali.

Il caso IQT: come agiscono vocazione professionale e performance lavorativa in relazione

Relativamente a queste tematiche, IQT ha avuto il piacere di collaborare con l’Università di Padova tramite una ricerca nata con l’obiettivo di portare valore aggiunto alla letteratura scientifica di riferimento. Ai dipendenti e collaboratori di IQT è stato somministrato un questionario costituito da un set di domande relative alla vocazione professionale ed ai diversi predittori della performance.

 

La vocazione professionale è stata misurata attraverso la versione breve dell’UMCS che valuta la misura in cui gli individui percepiscono una vocazione per il loro attuale lavoro attraverso sette fattori: passione, pervasività, scopo, orientamento prosociale, convocazione trascendente, sacrificio e identità. Esempi di domande utilizzate sono “Nutro per il mio lavoro una vera passione?”, “E’ importante per me che il mio lavoro contribuisca a rende il mondo un posto migliore?” e “Il mio lavoro sarà sempre parte di me?”.

 

Nella tabella che segue possiamo ritrovare i risultati ottenuti dal questionario proposto.

In particolare, ritroviamo una correlazione positiva fra vocazione professionale e performance lavorativa (ρ=.21) e ciò risulta in linea con la letteratura precedentemente descritta. Possiamo presuppore quindi che i dipendenti e collaboratori di IQT abbiano prestazioni alte nei propri compiti, nonché una maggiore soddisfazione lavorativa che potrebbe ridurre l’intenzione di turnover ed il tasso di assenteismo.

 

Questo può dipendere da diversi fattori. Ad esempio, la vocazione professionale si associa a sacrificio e passione che possono portare una persona ad impegnarsi di più. La vocazione professionale è infatti associata positivamente nella letteratura scientifica con il commitment , infatti coloro che sono più propensi a vedere la propria carriera come una vocazione riportano livelli di impegno più elevati in quella carriera.

 

Gli esiti della ricerca non solo hanno avuto modo di confermare la relazione positiva individuata nella letteratura tra vocazione professionale e performance lavorativa, hanno permesso altresì di perimetrare informazioni utili per quanto riguarda le attività di recruiting e selezione del personale allargando il bacino, in maniera efficace, relativamente al monitoraggio dei percorsi di onboarding e di crescita delle persone all’interno di IQT.

iqtconsulting

Fonti

Anna Praskova, Chockalingam Viswesvaran, Deniz S. Ones, Elizabeth Bott, Jeff Thompson, Kibeom Lee, Michael F. Steger, Michelangelo Vianello, Robert C. Serow, Ryan Duffy, Stuart Bunderson, William E. Sedlacek.

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