E se il nostro computer non ci servisse solo ad analizzare dei dati
ma ci aiutasse anche nel pensare e generare milioni di idee
che da soli non sarebbe nemmeno possibile contabilizzare?
E se da un rapporto passivo tra uomo e computer, nella generazione di idee,
si passasse ad un rapporto di collaborazione tra questi?
Fino a poche decadi fa, queste domande apparivano altamente improbabili, mentre oggi sono possibili e plausibili.
Con l’evoluzione naturale dell’industria delle costruzioni e del design, si assiste a un fenomeno di necessario sviluppo e innovazione dei modi di progettare.
La causa di questa necessità è legata alla trasformazione di un mondo sempre più complesso in cui il lavoro di ingegneri, architetti e designer evolve con l’esigenza di progettare e creare prodotti più efficienti.
Il generative design, tradotto in italiano con il termine disegno generativo, sta rivoluzionando il mondo della progettazione, della costruzione, della produzione, dell’ingegneria e del design.
Immaginiamo di dover progettare un blocco di edificio in un contesto urbano, in cui tutti i fruitori del blocco abbiano dei desideri a cui si debba rispondere.
Immaginiamo che i fruitori non siano 10 ma 400. Se ogni persona avesse 5 desideri, le variabili a cui rispondere per la progettazione del blocco sarebbero 2000. Se a questo scenario aggiungiamo i limiti di costi e di sostenibilità, le variabili si moltiplicano.
In questa situazione quante soluzioni potrebbe generare un uomo, e in quanto tempo?
Nel disegno generativo i requisiti degli utenti sono i “Data” utilizzati dalla macchina. Questi dati vengono trasformati in obiettivi e vincoli dal progettista che interagisce con il sistema informatico.
La macchina, basandosi sugli obiettivi e sui vincoli, utilizza degli algoritmi per generare migliaia e migliaia di opzioni su cui, poi, vengono fatte delle analisi di performance in relazione agli obiettivi forniti dagli input iniziali.
Delle soluzioni analizzate vengono considerati i punti positivi che, combinati tra loro, vanno a creare nuove soluzioni ottimizzate. Il processo si ripete fino alla massima ottimizzazione che porta alla soluzione finale.
In questo modo il progettista fa un percorso di interazione con la macchina in cui incrementa esponenzialmente la capacità di trovare la miglior soluzione possibile ai quesiti iniziali.
Con questa interazione si risparmiano tempo e denaro, si incentiva la creatività e si creano soluzioni perfezionate.
Nel mondo dell’aviazione commerciale, dove il tema della sostenibilità è preponderante, Airbus è riuscita a risparmiare materie prime e a ridurre il consumo di carburante con la creazione di paratie il 45% più leggere, tramite il disegno generativo. In questo modo Airbus risparmia più di una decina di tonnellate di carburante l’anno e offre un impatto ecologico controllato.
La definizione preliminare degli obiettivi di progettazione diventa quindi fondamentale nella riuscita di questo processo.
In questa maniera i dati, qui intesi come obiettivi preliminari, sono il punto essenziale per la generazione di soluzioni e offrono una maggior consapevolezza nella sperimentazione di idee.
Il dato è il ponte che connette l’uomo e la macchina che non ne diventa la sostituzione ma il potenziamento delle sue capacità e possibilità.
Leonardo Freitas
BIM coordinator