Completamento della rete irrigua Adige Po: innovazione e sostenibilità per il territorio
Giacomo Impastato - IQT BIM Coordinator
Elisa Filippi - IQT Team Manager
Su incarico del Consorzio di Bonifica Adige Po, il team di IQT Consulting S.p.A., Part of Accenture, operante nel settore Acqua e ambiente ha sviluppato la progettazione del nuovo intervento “Completamento della rete irrigua alimentata dalle derivazioni dal fiume Adige a valle di Rovigo” attraverso metodologia BIM, affiancando il Consorzio di Bonifica Adige Po nella modernizzazione della rete irrigua e nella digitalizzazione dei processi di gestione.
Finalità e contesto
Il Consorzio di Bonifica Adige Po gestisce un territorio di oltre 120.000 ettari tra le province di Rovigo, Venezia e Verona, un’area in cui l’acqua rappresenta da sempre una risorsa vitale per l’agricoltura e l’ambiente.
La finalità del nuovo progetto è chiara: modernizzare e rendere più efficiente la rete irrigua alimentata dalle derivazioni dal fiume Adige a valle di Rovigo, garantendo un uso più sostenibile dell’acqua e riducendo gli sprechi.
Con un investimento finanziato dalla Legge 145/2018 – programmazione 2025–2028, il progetto si concentra su una superficie di circa 5.800 ettari nei comuni di Rovigo, San Martino di Venezze e Pettorazza Grimani.
Immagine 1 - Area oggetto dell'intervento
Lo stato di fatto della rete irrigua Adige Po
La rete irrigua è alimentata da numerosi impianti di derivazione lungo il corso dell’Adige, molti dei quali, realizzati decenni fa, necessitano oggi di interventi di adeguamento e ammodernamento.
Infatti, le criticità principali riguardano:
pompe e apparecchiature elettromeccaniche ormai obsolete;
canalette in calcestruzzo ammalorate e bisognose di consolidamento;
tratti di sponda e scoli privati che richiedono acquisizione e sistemazione per garantire la continuità della rete.
Foto 1 - Panoramica dell'area
Foto 2 - Stato di fatto: canaletta in calcestruzzo
Foto 3 - Stato di fatto: manufatto idraulico di regolazione
Foto 4 - Stato di fatto: zattera con impianti elettromeccanici
Gli interventi previsti
Il progetto interessa 10 impianti di derivazione lungo la destra Adige, tra Rovigo e Pettorazza Grimani, e si articola in un insieme coordinato di opere civili ed elettromeccaniche.
Opere civili
Verranno sistemati e ricostruiti numerosi tratti di canalette in calcestruzzo armato, degradati dal tempo. Infatti, alcuni tratti saranno consolidati con tecniche moderne, altri completamente rifatti.
Le sponde dei canali saranno messe in sicurezza con geotessuti e pietrame, per ridurre il rischio di frane e migliorare la stabilità.
Inoltre, verranno ricostruiti o adeguati i sostegni idraulici e acquisiti dal demanio alcuni scoli privati, così da assicurare la continuità e la gestione diretta dell’intera rete irrigua.
Infine, saranno ripristinate le piste di servizio a fianco dei canali, indispensabili per l’accesso delle squadre di manutenzione.
Opere elettromeccaniche
Tutti gli impianti vedranno la sostituzione delle pompe sommerse e dei motori con macchine ad alta efficienza energetica, capaci di ridurre i consumi e migliorare la resa.
Inoltre, saranno installati nuovi quadri elettrici e cavidotti, insieme a misuratori di portata e sistemi di telecontrollo che permetteranno di monitorare costantemente i flussi idrici e gestire la risorsa in tempo reale.
L’innovazione della metodologia BIM
Uno degli aspetti più innovativi del progetto è l’adozione della metodologia BIM, che ha permesso di digitalizzare l’intero processo di progettazione e creare un archivio informativo utile anche per la gestione futura della rete irrigua.
Sono stati realizzati n. 10 modelli BIM riguardanti le opere elettromeccaniche, che rappresentano:
l’argine dell’Adige,
la tubazione di mandata,
la zattera in acqua con la pompa elettromeccanica da sostituire,
il pozzetto finale,
la cabina o il quadretto elettrico.
Figura 1 - Modello BIM opere elettromeccaniche di progetto
Parallelamente, sono stati sviluppati n. 6 modelli BIM per le opere civili, che rappresentano:
canalette in calcestruzzo armato o canali in terra oggetto di intervento,
strade di servizio adiacenti ai canali,
opere di sostegno,
passaggi aziendali, comprensivi delle tubazioni sottostanti.
Figura 2 - Modello BIM federato con evidenza della canaletta di progetto
Inoltre, grazie alla modellazione realizzata con il software CAD di progettazione infrastrutturale Autodesk Civil 3D, è stato possibile estrarre:
i profili longitudinali di progetto per l’intera lunghezza dei canali interessati,
le sezioni trasversali, con evidenza dei volumi di scavo (sterro) e di riporto necessari.
Tabella 1 - Profili longitudinali
Tabella 2 - Sezioni trasversali
Tutti i modelli civili ed elettromeccanici sono stati parametrizzati secondo il Capitolato Informativo redatto da IQT Consulting S.p.A. Part of Accenture, che riporta la tabella LOG e LOI (insieme di attributi geometrici e dati non geometrici) degli elementi.
Tabella 3 - Tabella parametri BIM
Successivamente, i modelli sono stati esportati in formato IFC e resi federabili (unione di più modelli tridimensionali): attraverso la georeferenziazione dei modelli BIM è possibile integrare le opere civili ed elettromeccaniche della stessa derivazione in un unico ambiente digitale coordinato.
Questo approccio garantisce non solo maggiore precisione in fase progettuale, ma anche strumenti avanzati per la futura gestione e manutenzione delle infrastrutture.
Gli obiettivi per il territorio
Gli interventi di questo progetto non rappresentano soltanto opere tecniche, ma un vero e proprio investimento strategico per il futuro del territorio del Polesine.
Infatti, i benefici attesi riguardano:
un uso più efficiente e sostenibile dell’acqua,
il supporto concreto alle aziende agricole del territorio,
una maggiore resilienza della rete irrigua,
l’introduzione di strumenti digitali per migliorare la manutenzione e ridurre i costi di gestione.