In base a rapporti autorevoli, per la prima volta, i rischi informatici affiancano quelli da interruzione di attività lavorativa, in cima alla classifica dei rischi più temuti dalle aziende di tutto il mondo.
La criminalità informatica ha raggiunto un costo pari al triplo del costo causato da catastrofi naturali.
Dati veramente impressionanti che ci mettono di fronte al fatto che viviamo in un’epoca dove tutto è estremamente accelerato e minacce di ogni tipo mettono a dura prova attività e servizi.
Ciò implica una capacità di affrontare molteplici rischi e variabili oltre che di essere in grado di gestire sia il prevedibile che l’imprevedibile con la possibilità di soccombere.
In merito a questa tematica, il 24 Luglio, si è tenuto un incontro presso Confindustria Venezia e Rovigo per analizzare ed approfondire i rischi e le soluzioni messe in campo dalle nuove tecnologie in campo digitale. Al meeting sono intervenuti qualificati studiosi e operatori Israeliani, nazione che ad oggi vanta le migliori conoscenze e start up nel settore.
Un incontro patrocinato dal Nuovo Centro Estero Veneto che dà seguito al primo step del processo di collaborazione iniziato a Novembre 2018 con la Mission in Israele a cui anche IQT consulting S.p.A. ha partecipato.
All’incontro è intervenuta la Tel Aviv University, il Direttore della Cyber Academy dell’università di Modena – Reggio Emilia e il dipartimento di Polizia Postale. Tutti gli interventi hanno dato spunti e indicazioni relativamente alle aree su cui le aziende devono assumere maggior consapevolezza rispetto alle proprie vulnerabilità e verso cui dedicare le proprie forze di investimento importanti.
Esistono indubbiamente ottime tecnologie, ideate soprattutto in Israele relative all’Intelligenza Artificiale, ma la base di partenza risulta sempre essere il fattore umano e di conseguenza la formazione delle persone.
Difatti molte nuove tecnologie presentate sono per lo più sistemi di apprendimento e formazione intelligente e costante per tutte le risorse che operano con gli strumenti informatici, in grado di apprendere i comportamenti malevoli e correggerli con semplici messaggi o step di formazione dedicati.
Per Israele difatti è fondamentale partire da una buona educazione degli utenti, al fine di prevenire e facilitare l’intervento delle tecnologie di repressione e risoluzione del cyber attacco.
Fondamentale per cui, prima degli utenti stessi, una maggiore consapevolezza da parte dei dirigenti delle aziende italiane di quanto sia importante adottare degli investimenti sempre più concreti in quest’area ormai essenziale per la continuità operativa aziendale.
In definitiva non è più sufficiente dotarsi di sistemi di contenimento e repressione, ma l’investimento più importante, dovrà essere rivolto alla formazione e alle tecnologie di apprendimento verso il personale, un sistema di prevenzione che permetta di ridurre notevolmente il rischio di propagazione di cyber attacchi sempre più evoluti.
Michele Malin
IQT consulting S.p.A. – ICT Manger